Smontare il tripode


Gengis Khan, le generazioni e le potenze di due



Una discussione, oziosa, ma ricorrente qualche anno fa, riguardava la stima del numero di discendenti di Gengis Khan, posto che il sanguinario condottiero aveva come prassi personale, pare, lo stupro sistematico del più alto numero possibile di donne di ogni età, in particolare le appartenenti alle popolazioni che via via assoggettava militarmente.

Sulle motivazioni di un siffatto automa si può leggere il bel romanzo storico "Le loup bleu" (Aoki ookami, 蒼き狼) di Yasushi Inoue (靖 井上).

Meno ozioso del conto dei discendenti di un capo, forse, è fare il conto delle generazioni all'indietro nel tempo, di chiunque: quanti antenati ha una persona?

Schematicamente, ciascuno ha 2 genitori, 4 nonni, 8 bisnonni...

Questa sequenza dice che risalendo di N generazioni si trovano 2N antenati.

Quante generazioni ci sono in un secolo? 5? Facciamo pure che siano solo 4, una ogni 25 anni.

Quindi:

Un secolo fa, K= 1 : N= 4K= 4 generazioni, ovvero 2N=24= 16 antenati

K= 2 secoli fa: N= 8 generazioni, ovvero 28= 256 antenati
...
K= 5 secoli fa: N= 20 generazioni, ovvero 220= 1 048 576 ovvero un milione di antenati
...
K=10 secoli fa: N= 40 generazioni, ovvero 240= 1.09×1012 ovvero mille miliardi di antenati
...
K=20 secoli fa: N= 80 generazioni, ovvero 280= 1.21×1024 antenati: più che molecole di gas in un cm3!
...

...insomma sono troppi!

Questo modello non tiene conto (di varie cose, ma soprattutto) del fatto che, andando indietro nel tempo, gli antenati non possono essere tutte persone diverse.

Ogni persona ha un grande numero di antenati "consanguinei", se si intende la parola nel suo senso, "estremo" se si vuole, di "avere un qualche antenato comune".

Quindi, tra l'altro, tutti lo siamo, consanguinei.

Del resto è ovvio: la specie umana è una specie.

La cosa interessante è che non occorre risalire nel tempo di molti secoli per trovare uno stesso individuo in diversi rami dell'albero delle generazioni precedenti.

Anzi: non occorre risalire di molti secoli per trovarne molti.

A maggior ragione al'interno di un territorio isolato, anche se parzialmente, da barriere naturali (suddividere è raggruppare).

Il criterio della non-consanguineità per la riproduzione, in pratica, deve essere necessariamente ristretto a non avere antenati comuni per un certo numero, non troppo grande, di generazioni.

A meno che qualcuno parta, e vada altrove.

E che, da lontano, qualcuno arrivi.

Note e letture

Agosto 2011   Come letture interessanti (in corso per quanto mi riguarda) ci sono i lavori (scientifici e divulgativi) di L.L. Cavalli-Sforza (ed eventualmente i vari coautori). Tra i divulgativi, ad esempio: "Geni, popoli e lingue", Adelphi.



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